Capodarco l'altro festival

Il corto, realizzato in occasione del 60° anniversario della Convenzione di Ginevra sullo status dei rifugiati Unhcr (1951), racconta la storia di 6 profughi, uno per ogni decade della Convenzione. C’è Syed, giovane afgano, che racconta la sua odissea dall’Afghanistan all’Italia, iniziata sotto il regime dei talebani. Segue Rene’, giovane studente attivista congolese, scappato negli anni ’90 dal dittatore africano Mobutu. Shirin, invece, è un’iraniana che ha partecipato alla lotta del movimento studentesco contro lo Scià e che poi è stata costretta a chiedere asilo in Italia negli anni ’80, durante il regime di Khomeini. A raccontare gli anni ’70 c’è  Mihai, violinista romeno fuggito da Ceausescu. Victor, invece, è un ebreo libico cacciato da Tripoli nel ’67, durante la Guerra dei Sei gironi. A chiudere la storia dell’Unhcr c’è l’anziana Rosa, ebrea polacca sopravvissuta alla Shoah.