Capodarco l'altro festival

Uscire dal carcere e non avere una casa, un lavoro, una famiglia. Convivere con la privazione dell’identità, sopportare l’indifferenza delle istituzioni e convivere con la rabbia della propria condizione. Viaggio in una cooperativa sociale che assume persone che provengono da contesti svantaggiati. Persone che hanno riscattato se stesse ma soprattutto la nomea di delinquente, spacciatore, ladruncolo, tossico. Uomini e donne che hanno ceduto anni di libertà in istituti di pena, che hanno scontato il prezzo dei loro sbagli nella consapevolezza che essere deboli è un lusso di cui nessuno può prendersi carico. Persone che oggi entrano nei nostri condomini e uffici per raccogliere la carta da riciclare, suonano al nostro citofono e partecipano ad un’azione collettiva per recuperare anche fiducia in sé stessi. Quattro testimonianze di chi ha voluto condividere l’esperienza del carcere ma sopratutto della vita dopo la galera. L’opera è inedita.