Masami Yoshizawa è “il signore di Fukushima”. A cinque anni dal disastro della centrale nucleare questo allevatore continua a vivere nella sua terra, contaminata dalle radiazioni, compromessa da un inquinamento che non potrà mai essere cancellato. Masami ne è cosciente ma non ha mai voluto lasciare la zona di evacuazione e la sua fattoria. Restare è diventata la sua missione, per far conoscere al mondo le tragiche conseguenze di un’esplosione radioattiva.
La sua storia è raccontata nel documentario “Fukushima no daimyo” (Il signore di Fukushima) di Alessandro Tesei, girato a due anni dall’incidente, nelle zone evacuate e poi riaperte, ma rimaste abbandonate a causa delle massicce dosi di radiazioni presenti. Sullo sfondo surreale delle città fantasma di Nahara e Odaka, Masami si racconta in un'intervista angosciante dove spiega le ragioni della sua scelta e il gesto eroico di un uomo che decide di sacrificare la sua esistenza per dare un messaggio al mondo intero. Allo stesso tempo solleva una questione inquietante: bisogna fuggire ed abbandonare la propria terra contaminata o accettare l'esposizione e lottare, continuando a viverci?
Il video ha vinto il Premio speciale della giuria (sezione Corti della Realtà) nell’edizione 2014 del Premio L’anello debole. Queste le motivazioni: “Le immagini surreali e struggenti di una città fantasma perché evacuata poche ore prima dello tsunami e del disastro nucleare di Fukushima e soprattutto la storia dell’uomo che ha scelto di rimanere in quella città e per il quale gli abitanti ‘devono poter scegliere di tornare’, costituiscono una testimonianza unica per far comprendere le logiche e i pericoli inconfessabili che si nascondono dietro la quotidianità del benessere”.