Da oggi sono fruibili online, in versione integrale, alcune delle migliori opere che hanno partecipato all’edizione 2015 del premio L’anello debole. Il regolamento prevede infatti che gli autori possano scegliere se permettere la pubblicazione dell’intera opera subito dopo la selezione o dopo uno o due anni. I 10 cortometraggi “liberati” (1 audio e 9 video) affrontano argomenti che vanno dal terrorismo alla psichiatria, dal carcere agli stili di vita sostenibili, dagli anziani all’immigrazione.
Tra essi, anche 3 finalisti dell’edizione 2015. Prigionieri, 2014 fuga dall'Isis è un reportage di Cristina Scanu e Giuseppe Ciulla (24’ 55’’), tra i rarissimi documenti disponibili al mondo in cui parlano alcuni ex miliziani dell’Isis rinchiusi in una prigione curda nel nord della Siria. Le loro storie si intrecciano con quelle delle vittime, muovendosi lungo la prima linea del fronte siriano e iracheno e raccogliendo le testimonianze dei curdi assediati dall’Isis e delle famiglie cristiane in fuga da Mosul.
Sinuaria (15’ 18’’) e The restaurant (8’) sono invece due opere di fiction. Nel primo corto, di Roberto Carta, vincitore di numerosi premi e candidato al Davide di Donatello nel 2014, un detenuto modello del carcere di massima sicurezza dell’Asinara è l'irrinunciabile coiffeur delle poche signore dell'isola, idolatrato parrucchiere delle mogli di guardie e funzionari dell’istituto. Nel secondo, di Stefano Scarafia, si parla invece del difficile inserimento lavorativo di Diego, una persona affetta da un disturbo mentale. Il primo giorno nella cucina di un ristorante che diventa la sua terapia.
Tra le sette opere selezionate che ora sono pubblicate integralmente c’è il servizio audio di Chiara Napoli e Giovanni Sfarra, 2009 AnnoZero (5' 30"): una data che rappresenta per Augusto e Germana, protagonisti del racconto, l’inizio di un nuovo calendario, scandito dai momenti vissuti prima e dopo il terremoto in Abruzzo del 6 Aprile 2009.
Ci sono poi 5 corti della realtà. In Sexy Shopping di Antonio Benedetto e Adam Selo (20’), Miah, immigrato bengalese, decide di raccontare alla propria moglie la dura vita che conduce in Italia e attraverso una camera nascosta inizia a filmare il suo piccolo negozio: il suo Sexy Shop.
Tre detenuti cercano il riscatto attraverso creatività e lavoro in Condannati alla libertà di Rossella Nocca e Antonio Siragusa (13’ 13’’), mentre Ricreazione. Sette giorni per un eco-mondo di Giulia Dedionigi, Carlotta Garancini e Simona Peverelli (24' 57') è un viaggio per conoscere i protagonisti del cambiamento: gruppi di persone che praticano il baratto, si spostano in bicicletta, trasformano i rifiuti e mangiano solo quello che coltivano, cercando di trovare soluzioni di vita che rispettino l’ambiente.
Il lavoro video-fotografico Vivere da soli di Massimo Garlatti Costa e Giampietro Mazzarini (8’ 26’’) è il risultato di un’attività, realizzata con un gruppo di 7 giovani adulti con disabilità intellettiva ed inseriti in un progetto di autonomia abitativa.
Infine altri 2 corti di fiction selezionati: El mundo tan pequeñito di Emilia Ruiz (17' 47'') e La corsa di Renzo Carbonera (13' 31''). Nel primo Isabel, una donna di ottant’anni che vive sola in casa e appena parla con i suoi vicini, ritrova un sentimento che l’ha accompagnata per tutta la vita. Il secondo invece parla del problema dello stalking, mostrandolo in una prospettiva molto particolare. Protagonisti sono Nikos ed Eleni, due immigrati greci integrati nella loro nuova patria che si amano clandestinamente. (glc)