Pubblichiamo di seguito la lettera con cui gli autori di 8 dei 13 audio cortometraggi selezionati per il premio L’Anello debole 2016 esprimono il loro dissenso nei confronti della giuria di qualità che non ha scelto nessun finalista tra i selezionati.
“Con stupore e disappunto noi autori della sezione audio selezionati per il premio L’anello debole abbiamo appreso il 6 giugno la decisione della giuria di qualità di non voler designare tra noi nessun finalista.
Singolari le motivazioni e le modalità della giuria. I lavori pervenuti, salve alcune eccezioni, non avrebbero soddisfatto appieno lo standard di qualità e di contenuti raggiunto nelle edizioni precedenti (oltretutto sarebbero state in quantità nettamente inferiore al passato). Tale constatazione è in contrasto con quella della commissione formata dalla Comunità di Capodarco di Fermo che il 9 maggio aveva comunicato di aver scelto “tra 249 lavori provenienti da 12 paesi del mondo (erano stati 198 nel 2015 e 268 nel 2014), compiendo una selezione spesso sofferta: la qualità media delle opere era infatti ancora più elevata delle precedenti edizioni".Nessun riferimento a una qualità mediocre delle opere audio.
Nella motivazione della giuria di qualità si parla inoltre di alcune eccezioni. Non ci si spiega a questo punto perché non siano state scelte queste eccezioni, giacché nelle altre sezioni le opere finaliste sono comunque tre.
Il nostro sconcerto è dovuto all’incoerenza della giuria di qualità che ha ovviamente tra le sue prerogative la possibilità di esprimere il proprio parere sulle opere, ma sostenendo che alcuni lavori soddisfano gli standard di qualità degli anni precedenti non dovrebbe escluderli dal giudizio della giuria popolare. Con tale decisione la giuria di qualità fa sparire, di fatto, la categoria audio da L’anello debole 2016 proprio nel momento in cui afferma che meriterebbe più attenzione da parte dei produttori.
Non abbiamo compreso come mai la giuria di qualità abbia avuto bisogno di un lasso di tempo maggiore, in confronto a quello per decidere sulle sezioni video, per arrivare alle sue conclusioni sulla sezione audio. Nella news del 9 maggio si legge: "Ora la parola alla giuria di qualità che si pronuncerà il 31 maggio". Nella News del 3 giugno, però, a fine pagina, senza addurre alcuna spiegazione, si comunica che: "La stessa giuria di qualità comunicherà lunedì 6 giugno il verdetto sulla categoria Audio cortometraggi". Nella News del 6 giugno infine lo sconcertante verdetto: “Nessun finalista per la sezione radio”. “La sfida della giuria dell’Anello debole”. Tra l’altro non abbiamo ricevuto alcuna informazione ufficiale per mail sulla decisione della giuria di qualità e lo abbiamo appreso su Facebook o sul sito del premio.
Con tono supponente, sgradevole e paternalistico ci viene comunicata la nostra esclusione dal premio. Addirittura la giuria coglie l’occasione per “lanciare un forte segnale di stimolo ai produttori e agli appassionati di questa forma di comunicazione”, poiché “L’anello debole, uno dei pochissimi premi italiani dedicati alla produzione audio e l’unico su tematiche sociali e ambientali, registra in quest’area una crisi di investimenti in risorse e competenze, una involuzione della capacità di racconto, un appiattimento generale su formati e linguaggi ormai datati”.
Troviamo tali affermazioni offensive e fuorvianti. Noi selezionati “non idonei” siamo tutti professionisti e facciamo radio per amore del mezzo, convinti che questo possa trasmettere qualcosa che altri media non danno. Lo facciamo cercando di offrire prodotti di qualità. Se la giuria lamenta una crisi d’investimenti in risorse e competenze, perché non lancia semplicemente un monito ai produttori invece di “punire” coloro che in tutta onestà cercano di dare il meglio e per i quali è stato istituito il premio?
La “sfida” della giuria sicuramente non rilancia la produzione radiofonica, piuttosto scoraggia maggiormente chi fa radio, in particolare i più giovani. La giuria di qualità parla di "appiattimento generale su formati e linguaggi ormai datati". A questo punto sarebbe stato opportuno dare a ogni autore selezionato della sezione audio una scheda di valutazione per l'opera presentata in cui si spiega se e perché il lavoro sarebbe “appiattito” o avrebbe un linguaggio “ormai datato”.
Nel bando c'è scritto che le sezioni del premio sono sei, tra cui anche quella audio e non c'è scritto che, in caso di insoddisfazione dei giurati, non vengano scelti i finalisti. La decisione della giuria di qualità di non designare nessun finalista per la sezione audio sembra inoltre presentare evidenti profili di illegittimità. Innanzitutto, tale possibilità non è contemplata né nel bando 2016 del premio L’anello debole, né, tantomeno, nel regolamento della votazione.
Il punto 3 del bando dice: “3) Le 6 sezioni a cui è possibile partecipare sono: a) audio cortometraggi (inchieste, reportage, documentari, podcast) seguono le 5 sezioni video”. Il punto 6 stabilisce che: “6) La giuria di qualità del premio sceglierà e voterà tra quelle pre-selezionate le opere finaliste per ciascuna sezione, che saranno poi sottoposte al giudizio della giuria popolare”. Infine al punto 9 si legge: Premi “9) Le opere vincitrici saranno 6, una per ciascuna delle sezioni in concorso. Sono possibili premiazioni ex-aequo. Per ciascuna sezione la relativa giuria di qualità potrà assegnare il “Premio speciale della giuria” ed eventuali menzioni”.
Inoltre, tale decisione sembra contrastare con gli stessi principi di diritto in materia; in particolare, gli art. 1989 e ss. del codice civile non solo prevedono l'effetto vincolante della promessa al pubblico ma, addirittura impongono l'irrevocabilità della stessa "se la situazione prevista nella promessa si è già verificata o se l'azione è già stata compiuta".
Nel nostro caso, avendo già partecipato al concorso ed essendo addirittura già compiuta la selezione, ci sembra sia difficile sostenere la legittimità della revoca, in assenza di un’espressa previsione nel bando e del regolamento della votazione. Non comprendiamo perché gli organizzatori del premio abbiano acconsentito alla giuria di qualità di non seguire le indicazioni del bando.
Con questo comunicato congiunto abbiamo voluto esprimere le nostre considerazioni sulla decisione della giuria di qualità. Chiediamo agli organizzatori del premio L’anello debole di pubblicare questa nostra presa di posizione insieme al comunicato della giuria che rende “non idonei” i selezionati della sezione audio/radio dalla commissione formata dalla Comunità di Capodarco di Fermo”.
Luciana Caglioti – Autrice di Il ghetto e la sua radio
Marcello Anselmo e Lea Nocera – Autori di Mein Gott Carmela!
Roberto Antonini e Monica Bonetti – Autori di Le parole per ricordare
Alessandra Bartali – Autrice di Se questo è un gioco
Valentina D’Amico – Autrice di Io sto bene adesso
Mattia Lento e Manuela Ruggeri – Autori di Viaggiatori
Giusi Marcante – Autrice di Gioie e dolori dell’allattamento
Anna Giuseppina Milan – Autrice di Italia vietata ai disabili
La giuria di qualità e la direzione artistica valuteranno autonomamente se rispondere alla lettera.
Come organizzazione del premio, siamo in dovere di rispondere ai punti di nostra competenza.
1. E’ già avvenuto in una edizione passata (2007) che non siano stati designati i finalisti di una sezione. La giuria di qualità ha piena autonomia nel compiere scelte del genere.
2. La commissione selezionatrice consegna alla giuria le opere che – tra quelle pervenute – ritiene coerenti con gli obiettivi del premio in base a diversi criteri (qualità tecnica, originalità, linguaggio, comprensibilità, grado di approfondimento ecc.). Su queste opere la giuria esprime un giudizio del tutto autonomo e insindacabile.
3. La comunicazione della decisione della giuria pubblicata il 6 giugno e non l’1 è dovuta alla discussione proseguita dopo la riunione del 31 maggio e alla messa a punto del comunicato.
4. La giuria di qualità non è tenuta a redigere schede di valutazione delle opere ascoltate.
Ascolta le opere selezionate e finaliste del 2015