ROMA - "Ho molta fiducia in voi, altrimenti non avrei fatto questo film". Con queste parole Ivan Cotroneo, regista del film “Un Bacio”, si è rivolto ai ragazzi delle scuole romane presenti oggi al Cinema nuovo Sacher di Roma dove si è svolta la tappa conclusiva del progetto “Un Bacio experience”. L'iniziativa, durata un anno, ha coinvolto oltre 30mila studenti di circa 80 città italiane e straniere, per sensibilizzare giovani e adulti sul tema del bullismo e del cyberbullismo. Alla proiezione nella sala trasteverina ha preso parte - oltre al regista e agli attori protagonisti, Rimau Grillo Ritzberger e Valentina Romani (rispettivamente Lorenzo e Blu nel film) - anche il ministro dell'Istruzione, Valeria Fedeli.
Ivan Cotroneo ha fatto parte negli scorsi anni della Giuria del premio L’anello debole ed è stato protagonista nel 2016 della serata di apertura del Capodarco L’altro Festival, proprio con la proiezione di “Un bacio”, A questo link è disponibile l’intervista integrale al regista realizzata dal critico cinematografico Dario Zonta.
Dalla sua uscita il film ha portato il suo messaggio in moltissime scuole italiane. Attraverso la storia dei suoi personaggi, Lorenzo, apertamente omosessuale, e Blu, ragazza additata dai compagni come “facile” e “disinibita”, “Un Bacio experience” ha voluto avviare un confronto con i ragazzi sulla tolleranza, l'integrazione e le tragiche conseguenze del bullismo. Al termine di ogni proiezione, attori, regista ed esperti hanno risposto alle domande dei ragazzi e animato vivaci dibattiti. "Con la mia opera - ha detto Cotroneo- ho voluto raccontare quanto sia spaventoso il bullismo, e di converso, quanto sia possibile - come si evince dalle ultime scene del film - una strada diversa dagli epiloghi più drammatici che molto spesso sono conseguenza di queste storie. È un film che parla ai giovani ma anche agli adulti e a quello che dovrebbe essere il loro approccio a questa grave problematica".
Un film che ha avuto "molti ottimi riscontri- hanno detto i due attori- a un anno dall'avvio del progetto abbiamo girato tutta l'Italia, ma non solo. Ci siamo ritrovati a partecipare a festival all'estero. Addirittura in Messico e nelle Filippine. Siamo molto contenti, e' un film bello che ci fa crescere. Inizialmente avevamo molta paura a parlare con i ragazzi in quanto nostri coetanei, ma poi abbiamo visto in loro una grande apertura e una voglia ad confrontarsi su questa problematica. Grazie a loro è stato tutto più facile".