FERMO - Sono da oggi disponibili in versione integrale, sul sito del Capodarco L’altro festival, cinque cortometraggi che hanno partecipato alle edizione 2016 e 2017 del Premio L’anello debole. Il bando consente infatti agli autori di scegliere la tempistica della pubblicazione online della loro opera: subito dopo la prima selezione, dopo un anno, due anni o di non autorizzarla.
Tra le nuove pubblicazioni anche due cortometraggi che, lo scorso anno, si sono aggiudicati un premio: Crocifissi di Maria Gabriella Lanza e Lorenzo Ascione che ha vinto il primo premio assoluto nella sezione "Audio cortometraggi"; Ciao mamma, vado in Africa di Nicola Berti per Medici con L'Africa Cuamm, che si è aggiudicato (ex-aequo) il Premio speciale "Volontariato oltre gli stereotipi".
“Crocifissi” è una forte denuncia della pratica della contenzione dei pazienti psichiatrici che parte dalla drammatica storia di Franco Mastrogiovanni, deceduto il 4 agosto 2009 dopo essere stato legato per 4 giorni a un letto d'ospedale, solo e senza cibo. Ma anche quando non uccide, la contenzione lascia segni indelebili nell'animo di chi la subisce. I pazienti degli Spdc, i servizi psichiatrici di diagnosi e cura degli ospedali, spesso sono contenuti con cinghie e fasce. Immobilizzati come su una croce. La campagna “E tu slegalo subito” chiede abolizione totale di questa pratica perché viola i diritti umani e non può essere considerata una terapia.
In “Ciao mamma, vado in Africa” due ragazze, future pediatre, si trovano a lavorare fianco a fianco in Tanzania. Si definiscono agli antipodi: una organizzata e riflessiva, l’altra anarchica ed esuberante. Le accomuna l’amore per i bambini, per l’Africa e per i biscotti allo zenzero, che cucinano insieme per staccare dal lavoro.
Le altre opere che da oggi sono fruibili integralmente sono due corti di fiction selezionati nel 2017 e un cortissimo di fiction selezionato nel 2016.
Nello spagnolo Hasta luego cariño di Antonello Novellino una madre deve convivere con il dolore e il lutto per la perdita del figlio in un incidente di lavoro. Polis nea di Pierluigi Ferrandini immagina il futuro di Polignano a Mare, perla del Sud Italia. Siamo nel 2037 e la maggior parte della popolazione è straniera, tanto che la lingua parlata è diventata l'inglese e addirittura il nome del paese è stato trasformato in Polineano. Un giorno, la vita di una famiglia britannica, proprietaria di una delle case più belle del centro storico, è scossa dall'arrivo di un anziano pugliese, gravemente malato di Alzheimer, seguito dal nipotino. Il piccolo ben presto scoprirà che quella meravigliosa casa, mai vista prima, un tempo apparteneva proprio a suo nonno.
Infine, Piùmè di Filippo Proietti e Giordano Torreggiani ci racconta otto storie attraverso il corpo di otto piume, tutte legate da un passato troppo pesante da digerire e un presente che non viene vissuto con leggerezza. Protagonisti sono ragazze e ragazzi che stanno lottando per superare i loro disturbi dell’alimentazione.